domenica 9 agosto 2015

#17: Al Consolato; Meno venti.

La sera prima del colloquio al Consolato Americano ho controllato almeno cinquanta volte di avere preparato tutti i documenti necessari. Leggendo quello che avevano scritto altri exchange students sul colloquio al Consolato ho scoperto di non poter portare borse o zaini perchè non mi avrebbero fatta entrare, così quella mattina salgo in treno con il minimo indispensabile: cartelletta con i documenti, telefono e cuffiette in una tasca, portafoglio nell'altra, biglietto in mano.
Durante il viaggio in treno ha iniziato a piovere e ho pensato "Ecco, non ho l'ombrello, arriverò al Consolato bagnata fradicia". Sono stata fortunata perchè una volta a Milano ha smesso di piovere. Esco dalla stazione e inizio a cercare sulle mappe il percorso da fare: la strada è tutta diritta, impossibile perdersi.
E fu così che io, con il mio infallibile senso dell'orientamento, riuscii a sbagliare strada all'ultimo momento.
Chiedo indicazioni a una signora che mi rimanda sulla retta via e finalmente avvisto una bandiera americana volteggiare da un edificio bianco. Attraverso la strada e mi metto in coda fuori da una struttura trasparente, dove un poliziotto mi controlla il passaporto. Davanti a me ci sono solo un paio di ragazze. Quando arriva il mio turno il poliziotto mi fa entrare, degli altri poliziotti mi fanno spegnere il telefono e depositare le mie cose in una cassetta di sicurezza. Fanno dei controlli come in aeroporto, poi mi fanno attaccare un cartellino alla maglietta, mi danno un numero e controllano nuovamente il passaporto. Un poliziotto mi indica l'ascensore, devo salire al settimo piano (o era il nono? Non mi ricordo).
Entro in questo strano ascensore insieme alle altre due ragazze e notiamo che al posto dei numeri di alcuni piani ci sono solo dei pulsanti neri. Poi la porta del l'ascensore si apre e un altro poliziotto ci dice di attendere in una sala in fondo al corridoio, dove delle file di sedie sono rivolte verso uno schermo con scritto
SPORTELLO 1
SPORTELLO 2 
SPORTELLO 3 
SPORTELLO 4
e di fianco ad ognuno il numero di chi è il turno.
Gli sportelli sono dietro le file di sedie.
Vedo che qualcuno ha con sé la borsa, avrei potuto evitare di dovermi tenere tutto in mano.
Quando compare il mio numero di fianco a SPORTELLO 4 mi reco allo sportello, dove una signora sorridente mi chiede quale visto devo richiedere e se è la prima volta, mi sistema i vari fogli, prende il passaporto e alcuni documenti e mi restituisce quelli che non servono. Mi dice di aspettare che compaia di nuovo il mio numero, così mi siedo di nuovo di fronte allo schermo. I "colloqui" si svolgono agli sportelli 1 e 2 e sentendo le voci dietro di me inizio a notare che alcuni si svolgono in inglese, altri in italiano. Inoltre generalmente quelli allo sportello 2 duravano molto più a lungo di quelli allo sportello 1, così inizio a sperare che mi chiamino allo sportello 1.
I numeri che comparivano sullo schermo non andavano in ordine, ma in modo assolutamente casuale, così nonostante all'inizio ci fossero solo una decina di numeri prima del mio ho aspettato per circa un'ora e mezza prima che sullo schermo comparisse il numero 34SPORTELLO 1 -Evvai!-.
Mi avvicino e saluto la signora dietro allo sportello con un Buongiorno. -Buongiorno- risponde, il colloquio si svolge in italiano. Mi prende le impronte digitali, mi chiede dove andrò e se la mia famiglia vive in Italia.
-Il tuo visto è stato approvato, lo riceverai entro cinque giorni lavorativi. Buona giornata!- mi consegna i documenti che dovrò presentare una volta entrata negli Stati Uniti alla dogana ed il colloquio si conclude.
Scendo, riprendo le mie cose, consegno il cartellino e mi incammino verso la stazione. Faccio per riaccendere il telefono e realizzo di non sapere il PIN: avendo da poco cambiato telefono ho dovuto fare la micro SIM e non avendolo mai spento da allora non mi era mai passato per la mente di dovere cambiare il PIN.
Fantastico, a Milano da sola col telefono bloccato.
Quando arrivo in stazione, sullo schermo dei treni leggo in cima S5 Varese-10:59. Guardo l'ora: sono le 10:58. Inizio a correre, ma quando arrivo al binario 2 il treno stava già partendo. Per fortuna quello successivo era alle 11.30. Una ragazza mi presta il telefono per avvisare i miei genitori, poi mi siedo ad aspettare, finché non arriva l'altro treno e torno a casa.
Il passaporto con il visto J1 mi è arrivato in questa settimana.

Ora tutto è pronto, resta solo da finire la mia presentazione PowerPoint e fare le valigie.
Ho anche scelto il mio posto sul primo aereo, il 32 G, così sarò vicina all'oblò (non ho mai capito come si chiamano i finestrini degli aerei). Spero che non me lo cambino.
Mancano solo 20 giorni alla mia partenza. Sono consapevole del fatto che sto per partire per un anno, ma ancora mi sembra troppo strano, ancora non ci credo. In questo periodo ho più cambiamenti di umore di una donna incinta: non vedo l'ora di partire, ho una paura tremenda, sono felice e sono triste perchè questi sono gli ultimi momenti che passo con i miei amici e con la mia famiglia, tutto questo nello stesso istante o a momenti alternati. Insomma, quando qualcuno mi chiede come mi sento, se gli rispondessi come mi sento veramente penserebbe che mi contraddica da sola. Mi sento in quasi tutti i modi in cui una persona potrebbe sentirsi. Forse non ci capirete niente di quello che sto scrivendo, lo so, la verità è che non capisco neanch'io come mi sento, quindi se non ci state capendo niente tranquilli: avete capito perfettamente.


domenica 2 agosto 2015

#16: Aperitivo con il Tutor americano

In questo post avrei voluto raccontare anche dell'intervista al Consolato Americano per la richiesta del visto, ma visto che stava diventando troppo lungo ho deciso di fare un post a parte.
Lunedì sera ho incontrato Dan (il mio tutor/counselor/YEO di Elk River) e sua moglie Sonja: essendo in viaggio in Germania e in Italia hanno pensato di venire a trovarmi per conoscere me, la mia famiglia e i membri del mio Rotary Club Sponsor, così si sono fermati a Varese per una notte. Ci siamo dati appuntamento alle 8 davanti al loro albergo, per poi andare insieme al meeting del Rotary delle 8.15.
Arrivate davanti al loro albergo io e mia mamma ci siamo sedute ad aspettarli, fino a quando ho visto arrivare una macchina da cui è scesa Sonja. Si erano persi nelle alpi e quindi erano appena arrivati a Varese dalla Germania! Poco dopo è arrivato anche lo Youth Exchange Officer del club di Varese e ci siamo incamminati verso il bar presso il quale si sarebbe svolto il meeting. Io e mia mamma temevamo di sentirci un po' a disagio, non avendo mai frequentato i meeting del Rotary, però quella sera più che un meeting si trattava di un aperitivo informale, essendo l'ultimo prima delle ferie e c'erano solo una decina di membri. Erano tutti molto simpatici e Dan e Sonja sono stati carinissimi! Mi hanno regalato una maglietta con la scritta Elk River, che è la città in cui starò e poi -Because in Minnesota it is very cold- la felpa uguale, poi mi hanno regalato anche la bandiera del loro Rotary Club e per i miei genitori un tagliere a forma di Minnesota e delle specie di forbici per potare le piante.

Mi hanno fatta sedere al centro "because she's the topic of the evening". Al momento di ordinare tutti hanno ordinato un prosecco, io non sapendo cosa fare in loro presenza, presa alla sprovvista ho ordinato un succo alla pesca, ma lo YEO del club di Varese ha detto alla cameriera di allungarlo, penso per scherzare, fatto sta che credo me l'abbia allungato davvero ahahah.
Hanno raccontato un po' di cose riguardo i loro Rotary Club, Dan mi ha detto alcune cose riguardo il mio anno all'estero e mi ha chiesto quando sarà il mio volo. Mi ha chiesto se ho intenzione di partecipare al viaggio finale sponsorizzato dal Rotary del distretto, che sarebbe un bus trip di 17 giorni della East Coast. Mi piacerebbe moltissimo parteciparvi, anche per poter girare un po' e vedere qualcosa visto che già mi trovo negli Stati Uniti e sarebbe una bellissima esperienza con molti altri exchange studens, purtroppo però è veramente costoso - 3000 $ -. Sinceramente non so proprio cosa fare, mia mamma dice che se riesco a mettere da parte qualcosa si può fare perchè ne vale anche la pena, però è anche vero che i miei stanno già facendo molti sacrifici per potermi pagare l'anno all'estero e non voglio aggiungere un'altra spesa così grande, considerando che ho due fratelli, non sono figlia unica. Ho chiesto a Dan se potrò fare ogni tanto qualcosa tipo babysitting per mettere da parte un po' di soldi per pagarmi il viaggio e lui ha risposto che essendo un'exchange student non potrò lavorare, ma un lavoretto occasionale come babysitting lo posso fare, quindi poi si vedrà, spero di riuscire a mettere da parte abbastanza.
Ha detto che dovrò partecipare ai loro Rotary meeting circa due volte al mese.
Non ho ancora ben capito se sarò una Junior o una Senior, qualche tempo fa avevo chiesto a Dan se avrei avuto la possibilità di prendere il diploma e mi ha detto che dipende molto dalle materie che farò e dal mio livello di inglese, però è rarissimo che un exchange student possa diplomarsi, però ha detto che il preside della scuola che frequenterò è nel suo Rotary Club, quindi proverà a parlargli. Anche se non potrò prendere il diploma spero tanto di essere Senior!. Qualcosa però mi dice che sarò Junior. Già, me lo sento. Ma in fondo non è questa la cosa più importante.
Ha detto che quando starò con la prima famiglia sarà il loro vicino di casa a portarmi a scuola, visto che ha la mia età e verrà a scuola con me. Almeno a scuola ci sarà qualcuno che conosco.
Sonja mi ha detto che nonhocapitoquale delle due famiglie hanno intenzione di farmi fare un viaggio! Penso che sia la seconda perchè il padre fa il pilota, poi io avevo capito che la seconda host sister fosse piccola e invece Dan ha detto che ha tipo la mia età.
La cosa wooow è che per tutta la sera ho quasi sempre capito tutto quello che dicevano, ci sono state solo un paio di volte in cui ho chiesto di ripetere perchè non riuscivo a distinguere le parole. Poi ad un certo punto Sonja si è complimentata con me per il mio inglese e mi ha detto che I'll do so well (?) e che gli altri studenti saranno felici di aiutarmi. Anche se in realtà sono convinta di fare schifo nel parlare (davvero!!) quello che ha detto mi ha resa un sacco felice, è stata carissima!
Dopo l'aperitivo siamo andati a prendere un gelato ed è stato divertente perchè essendo la loro prima volta in Italia non avevano mai provato il gelato italiano, infatti hanno detto che era buonissimo e che il gelato mi mancherà molto in America, perchè loro non hanno il gelato come qua in Italia. Non so come possa essere un gelato diverso da quello che c'è qui ed ho paura di scoprirlo ahah.
È stata una bellissima serata e mi ha fatto venire molta voglia di partire, mi ha messo molta positività. Lo YEO di Varese, poi, ha detto che era già convinto che avrei vissuto una bellissima esperienza, ma ora che ha conosciuto Dan e Sonja ne è più che certo e anche mia mamma ora si sente più tranquilla perchè dice che sarò in buone mani.
Domani o comunque nei prossimi giorni pubblicherò il post sul Consolato.


domenica 26 luglio 2015

#15: El Mismo Sol

Ho salutato la Sardegna oggi, l'ho vista rimpicciolirsi e farsi sempre più lontana mentre l'aereo decollava e prendeva il volo per Milano Malpensa.
Ho salutato il Villaggio dei Pini, dove un anno fa ho trascorso la miglior vacanza in compagnia delle migliori persone che avessi mai potuto incontrare e che anche quest'anno mi ha regalato momenti indimenticabili. Ho detto addio alla sabbia, al profumo del mare, il rumore delle onde, la puzza degli irrigatori da sempre costantemente accesi, la musica, le voci, le serate in anfiteatro, i balli che non ho mai imparato, i tornei a beach volley, le partite all'Omino Nero, il Lupo, i fiori, le sdraio, i campetti, la palla arancione, le notti a guardare le stelle, l'alba sul mare, i quadri, i capelli bagnati e asciugati al vento, il dolce a cena, i cornetti a colazione, i sentieri di mattonelle, le impronte, la pineta, le scale, i giochi.
Ho detto addio a quel posto che, quando vi sono arrivata per la seconda volta, mi ha fatta sentire a casa.
Ho provato molta nostalgia per la vacanza dell'anno scorso, il gruppo che si era formato è stato veramente epico e ho sentito davvero troppo la sua mancanza. Però ho conosciuto altre persone con cui ho passato momenti indimenticabili e ho pianto dal ridere. A partire dal sotterrare un Simone nella sabbia, al pedinare la security per fare il bagno in piscina di nascosto all'una di notte. Dal fuggire dagli irrigatori che invece del prato irrigavano i sentieri, al prendersi in giro per gli accenti diversi, al progettare scherzi per spaventare un altro dei Simoni. Un saluto che probabilmente è stato un addio, chissà se rimetterò mai piede al Villaggio.
E così anche questa vacanza si è conclusa, il tempo scorre con una velocità spaventosa.
Ora manca poco più di un mese alla mia partenza, come mi sento? Non lo so nemmeno io, mi sembra tutto così assurdamente normale.
Domani sera incontrerò Dan, il mio tutor americano, che è in viaggio con sua moglie in Germania e in Italia e si fermerà per una notte qui a Varese per conoscermi. Io e mia madre andremo con loro al meeting del Rotary, che sarà un aperitivo. Spero di riuscire ad avere una buona conversazione con loro in inglese. O almeno decente. Venerdì mattina invece andrò a Milano per l'appuntamento al Consolato Americano, dove farò la richiesta per il visto J1.
Scriverò presto per raccontarvi di queste cose.
Sembro spiritata.






mercoledì 24 giugno 2015

#14: Quella che va in America

Non riesco ad addormentarmi, cosa frequente nelle ultime notti, non so se sia per il fatto che mi alzo a mezzogiorno o se è perchè non riesco mai ad addormentarmi che mi alzo a mezzogiorno. Un po' come la storia dell'uovo e della gallina, non si saprà mai chi è nato prima. Probabilmente l'uovo perchè non credo che le galline possano nascere così, dal nulla. Ma perchè sto parlando di galline?
Comunque, è da un po' che volevo aggiornare, quindi per non sprecare il tempo a fissare il buio sopra di me eccomi qui a scrivere. La scuola è finalmente finita e con essa anche gli allenamenti di pallavolo. Come nella maggior parte dei casi "fine" significa anche "saluti" e, anche se spero non ancora definitivi, per me sono stati delle specie di addii. Sì insomma, fa strano dire a una persona che sei abituata vedere tutti i giorni -Ci vediamo l'anno prossimo-. Certamente le persone più importanti le vedo ancora adesso durante le vacanze e dovrei riuscire a rivedere ancora tutti almeno una volta prima di partire, but you never know.
Comunque è stato strano l'ultimo giorno di scuola quando, mezz'ora prima del suono dell'ultima campanella, uno alla volta i miei compagni di classe hanno iniziato a venire ad abbracciarmi e a salutarmi, facendomi promettere di rivederli prima di partire, quando alla pizzata di classe hanno brindato per me e quando, all'ultimo allenamento, le mie compagne di squadra mi sono letteralmente piombate addosso per stringermi in un abbraccio prima che me ne andassi. È stato strano anche voltarmi per un'ultima volta a vedere la mia scuola andando via, pensando che la prossima volta che vi metterò piede sarà tra un anno e un'estate.
È stato strano perchè in quei momenti non ho provato gioia o tristezza, mi sembrava che tutto fosse normale perchè ancora non ho realizzato davvero che potrebbe passare molto tempo prima che io riveda molte di quelle persone. Perchè io sono così, non sono una persona che piange agli addii, le lacrime iniziano a scendermi quando ormai mi trovo in auto o su un pullman o un treno o un aereo ed ormai è troppo tardi per gli addii, realizzo sempre troppo tardi.
Ho comprato la giacca blu, la data di partenza è stata fissata e finalmente tengo tra le mani quello che è il mio biglietto del volo, il countdown dice che mancano 65 giorni, otto ore e nove minuti prima che l'aereo su cui sarò ormai salita prenda il volo per Atlanta, quel fatidico 29 agosto in cui per la prima volta attraverserò l'oceano e dovrò orientarmi da sola nell'aeroporto di Atlanta dove farò scalo prima di ripartire per Minneapolis.
L'appuntamento al Consolato Americano per la richiesta del visto è stato fissato per il 31 di luglio.
Sono tutte cose talmente concrete che dovrei finalmente rendermi conto che tutto si sta avverando, che il 29 agosto io parto, parto! E invece proprio non ci riesco, ancora non riesco a rendermene conto.
Per tutti io adesso sono Quellachevainamerica, non Luisa. Quando i miei amici mi presentano a qualcuno, non scherzo, dicono: -Lei è Quellachevainamerica!-.
Tutti ne sembrano perfettamente consapevoli, tutti eccetto me. Mi sono sentita dire molte cose al riguardo, c'è chi mi dice che sono molto coraggiosa, chi mi dice che sono totalmente pazza, chi mi dice che sarà una bella esperienza. Chi devo ascoltare? Fosse hanno tutti ragione, forse nessuno. Ma che ne sanno loro? In fondo non sono loro a trovarsi nella mia situazione, perciò probabilmente dovrei ascoltare solo me stessa. Ma cosa penso io? Posso dire ad alta voce -Io parto- ma non me ne rendo davvero conto. Forse devo dirlo più forte, più convinta: -IO PARTO!-. Ma niente.
Un anno fa, proprio in questi giorni, ero una ragazza con un grande sogno che cercava di convincere i propri genitori e sperava, sperava tanto di poterlo avverare. Leggeva i blog di exchange student e pensava "voglio vivere anch'io tutto questo!". Oggi posso dire di aver avverato quel mio grande sogno. Vivrò in prima persona questa esperienza, non so se posso già definirmi un'exchange student ma senza dubbio lo sarò tra sessantacinque giorni.
Eppure tutto questo ancora non mi sembra vero. Si tratta davvero di me?

domenica 31 maggio 2015

#13: Ultima Orientation e Skype!

Eccomi di nuovo quii, sono successe così tante cose in queste settimane!
No in realtà sono solo due le cose che ho da raccontarvi ahah, ma ho molto da dire!
Inizio dalla terza ed ultima orientation con Rotary: domenica scorsa per mia grande gioia ho dovuto alzarmi alle 7.. Alle 8 io e mia mamma siamo partite con destinazione Lecco, dove alle 9.45 sarebbe iniziata l'orientation. Come tutte le scorse volte siamo arrivate di nuovo mezz'ora in anticipo, così siamo andate prima a fare colazione. Quando siamo arrivate c'erano già alcune ragazze fuori ad aspettare e ci hanno detto che dentro non c'era ancora nessuno, così siamo rimaste fuori e abbiamo un po' chiacchierato con loro e con le altre persone che arrivavano. Ad un certo punto è uscita Daniela dicendo -Ah eccovi, siete tutti fuori a prendere il sole!- così siamo entrati a sederci. Ci hanno spiegato un po' di cose ancora da fare prima della partenza, ad esempio l'ottenimento dei visti, l'acquisto dei biglietti del volo, l'assicurazione per chi ancora non l'avesse fatta e le ultime faccende con la scuola. Poi hanno parlato degli Inbounds che le nostre famiglie ospiteranno e ci hanno fatto le ultime raccomandazioni con le regole che assolutamente dovremo rispettare, questo lo fanno perché effettivamente ci tengono molto alla buona riuscita del nostro scambio, ci sono alcune cose che noi qua in Italia consideriamo naturali e che prendiamo sottogamba, ma che invece in alcuni paesi sono considerate molto gravi e avrebbero come conseguenza il nostro immediato ritorno, dobbiamo essere consapevoli di ciò che assolutamente non dobbiamo fare, per evitare poi di dover rinunciare a tutto per una cavolata che abbiamo fatto.
Anche questa volta non sono mancati momenti di risate.
Ci hanno consigliato di iniziare a preparare quest'estate una nostra presentazione per quando arriveremo là e dovremo presentarci e poi verso la fine dell'anno dovremo prepararne una da mostrare al nostro ritorno, una volta conclusa l'esperienza.
Alla fine il presidente del nostro Distretto ci ha salutati uno alla volta e ci ha dato una bandiera d'Italia, una maglietta e le spille del nostro Distretto.
Infatti una delle cose divertenti e particolari per chi parte con Rotary è che tutti noi dovremo comprare una giacca, per gli italiani dev'essere blu, sulla quale attaccheremo le spille che avremo scambiato con i ragazzi provenienti da tutto il mondo che incontreremo nei weekend che organizzeranno i nostri distretti ospitanti. Così una volta tornati avremo per sempre come ricordo le nostre giacche piene di spille. Dovrò cercarmi una giacca blu!


Nello scorso post avevo scritto di aver ricevuto l'host family e che il martedì dopo avremmo fatto skype. Purtroppo alla fine non siamo riusciti a farlo quel giorno perché Addy doveva studiare per la sua Graduation e anch'io in quella settimana ero veramente impegnata, in più non ci eravamo accordate bene per gli orari. Lunedì mi ha proposto di fare la video chiamata ma ho dovuto spiegarle che qui in Italia erano già le 23 e tutti gli altri stavano già dormendo, così abbiamo deciso di farla giovedì, alle ore 19.00 in Italia, 12.00 in Minnesota.
Mia mamma era andata a vedere il saggio di ginnastica di mia sorella, quindi ero a casa da sola. Ho iniziato ad accendere il computer un quarto d'ora prima e nel pomeriggio avevo già verificato di ricordarmi la mia password di skype, ma come avevo immaginato ecco iniziare la serie di problemi: prima il computer che si spegne all'improvviso, poi la connessione che un minuto va e cinque no, alle 19.05 stavo cercando di accedere al mio profilo Skype e mi usciva sempre PASSWORD ERRATA, nonostante avessi controllato mille volte nel pomeriggio di ricordarmela. Alla fine ho dovuto lasciar perdere il computer e fare skype dal mio tablet.. Non proprio comodo, direi.
Addy è riuscita a chiamarmi e poco dopo si è aggiunta anche Casey, la mia Host Mom. Hanno fatto il tour della casa, mostrandomi stanza per stanza e il loro giardino. Carsten (l'host brother) stava giocando a basket con un suo amico. Addy mi ha detto che è come un fratello per loro e che i suoi amici vengono lì spesso.
Le mie principali parole erano:
-Yes! 
-Ok! 
-Woow! 
-That's beautyful/amazing/great! 
Quando provavo a dire qualcosa ci impiegavo un sacco a formulare le frasi, loro poi mi hanno detto che parlavo molto bene e che capivano tutto quello che dicevo, ma a me sembrava di essere una mezza analfabeta ahah. Per non parlare di quando mi uscivano in automatico parole in italiano! Per esempio, ad un certo punto me ne sono uscita con un "Va bene!" -Poi ho notato le loro espressioni perplesse-.
Abbiamo parlato un po' della scuola, mi hanno detto alcune cose che vorrebbero farmi vedere e mi hanno parlato del posto e della gente: le persone sono molto gentili ed educate, ma sono anche molto molto riservate. Il posto è molto sicuro, Casey ha detto che potresti perdere una banconota da $100 sul marciapiede e ritrovarla lì il giorno dopo.
Mi hanno detto qualcosa della seconda famiglia da cui verrò ospitata, visto che di loro ancora non avevo saputo niente. Sono sempre in quattro: host-mom, host-dad, host-brother e host-sister. L'host brother è un amico di Carsten, l'host-sister non ho capito bene quanti anni ha ma credo che sia piccola, l'host mom è una maestra della scuola elementare, mentre l'host dad fa il pilota.
Capivo quasi tutto quello che dicevano, infatti penso di avere più problemi nel parlare l'inglese che nell'ascoltarlo o nel capirlo. Alcune volte ovviamente non capivo e loro ripetevano più piano, altre volte invece... Sorridere e annuire: l'arte di ogni exchange student! Abbiamo parlato per un'ora e mezza e poi ci siamo salutati perchè Addison doveva andare a lavorare ed essendo quasi le nove il mio stomaco stava iniziando a brontolare.
Figure di merda a parte è stato davvero bello parlare con loro e mi sembrano strasimpatici!

Per quanto riguarda la mia vita da comune mortale giovedì, finalmente, ho finito tutto con la scuola tra verifiche e interrogazioni ed è stato veramente un sollievo, dopo settimane di "studio intenso". Non mi resta che godermi questi ultimi giorni con i miei compagni di classe e poi, finalmente, le vacanze! Se non ci saranno altre brutte sorprese non avrò debiti, quindi significa partenza sicura!

venerdì 8 maggio 2015

#12: HOST FAMILY YEEEY!!

Ho così tante cose da raccontare! Allora, iniziamo:

Settimana scorsa ho ricevuto un'email da Addison, la mia host sister! Lei farà l'anno in Spagna mentre io sarò in Minnesota, ma ha scritto di essere felice che verrò ospitata dalla sua famiglia e siccome lei dovrebbe partire i primi di settembre spera di potermi mostrare qualcosa prima della sua partenza. Io non so ancora quale sarà la mia data di partenza, ma Marilyn mi ha scritto che probabilmente sarà tra il 22 e il 29 agosto.
I suoi genitori sono sposati e hanno entrambi 42 anni, suo padre si chiama JT e fa molti viaggi per lavoro, è stato qualche volta in Italia, ha scritto che è molto socievole e parla molto.
Sua madre, Casey, è stata un'exchange student in Sudafrica e penso che questo mi sarà molto di aiuto, perchè ha passato anche lei quello che passerò io e ha scritto che per questo motivo lei dice di voler farmi sentire a mio agio il più possibile e di volermi mostrare più cose possibili del Minnesota.
Ha un fratello più piccolo di 15 anni, Carsten, dice che probabilmente è il più eccitato di tutti di ospitarmi, gioca a football ed è un wrestler. Ha scritto che è malizioso e che si crede molto cool e per questo lei lo prende sempre in giro ahahah. Gli piace ascoltare musica a volume alto e correre intorno al vicinato con i suoi amici, che sono spesso a casa loro.
Hanno un gatto arancione, Tangee, tutti in famiglia sono molto ossessionati da lei ed è come la regina di casa.
La loro casa si trova in un quartiere tranquillo e sicuro ed ha un grande giardino con un trampolino. Io avrò la mia camera e il mio bagno nel seminterrato, ma ha detto che se voglio potrò stare in camera sua. Ci sono sentieri e piste ciclabili vicino al loro quartiere e tutto si trova a circa cinque minuti di macchina da casa loro. Ha parlato un po' di Elk River: si trova alla periferia delle Twin Cities, Minneapolis e Saint Paul, che si trovano a circa 40 minuti di macchina. Se si va a Nord si trova un'area più campagnola, mentre andando verso Sud-Est diventa più urbana. Ha scritto che le persone lì sono molto amichevoli, ma sono molto più riservate rispetto alle persone in Italia. Elk River si trova sul fiume Mississippi e ci sono molti parchi e laghi. Ci sono molti ristoranti e un cinema/teatro.
Ha detto che conoscono anche un'altra famiglia che ha intenzione di ospitarmi.

La scuola in cui andrò si chiama Elk River High School e ha circa 1600 studenti. I colori della scuola sono il bianco e il rosso e la mascotte è un alce.






L'altro ieri sera Addison mi ha scritto su Facebook e abbiamo un po' conversato e mi ha mandato una foto con lei e sua mamma. Sono così dolci! Mi ha anche proposto di fare Skype con loro e lo faremo martedì! Sono un sacco agitata ahah, non sono molto in grado di conversare in inglese e ho paura di non sapere cosa dire, però non vedo l'ora! Mi hanno mandato la richiesta di amicizia anche sua mamma e sua nonna. 
La stessa sera mi ha risposto anche Théo, l'exchange student dal Belgio. 
Chissà perchè tutte 'ste cose capitano ogni volta che ho da studiare inglese per il giorno dopo. Per fortuna la prof poi ha deciso di non interrogare!

Lunedì ho fatto il Mantoux Test (un test cutaneo per la Tubercolina): fanno una puntura e dopo tre giorni vedono le reazioni. Io odio le punture e alla vista della siringa ho iniziato a impanicarmi, ma non ha fatto per niente male. Si forma una piccola bollicina sul braccio che dovrebbe scomparire nel giro di poche ore, a me è sparita praticamente subito. Dopo tre giorni ho ritirato il risultato: NEGATIVO, perciò niente tubercolosi! 
Settimana prossima invece ho la vaccinazione contro la Meningite C.

Mercoledì mattina, nell'ora di motoria, eravamo in palestra e c'era anche un'altra classe. A un certo punto è venuta da me l'Altea, una dell'altra classe che qualche anno fa giocava con me a pallavolo. All'inizio pensavo che volesse chiedermi qualcosa riguardo pallavolo, invece mi ha detto che la mia prof di italiano le aveva detto che sarei andata in America e anche lei farà l'anno in America. La scena è stata troppo divertente perchè quando me l'ha detto ci siamo abbracciate ed eravamo tutte esaltate, abbiamo iniziato a dirci cose a raffica, lei andrà in Colorado. Sono felice che ci sia qualcuno della mia scuola che faccia la mia stessa esperienza, perchè così ho qualcuno con cui parlare che mi capisca davvero e quando torneremo potremo recuperare insieme le cose.






venerdì 17 aprile 2015

#11: Fiocco azzurro

Non sono mai stata molto brava a dare titoli alle cose, infatti con questo titolo non volevo annunciarvi la nascita di un bambino. 
Diciamo che non sono un genio dei titoli, ecco.
Il fiocco azzurro in realtà si riferisce al ragazzo che la mia famiglia ospiterà da settembre per qualche mese mentre io sarò via: si chiama Theo e viene dal Belgio, precisamente da Bruxelles. Ci è stato comunicato ieri e ci hanno inviato la sua Application. Sembra un ragazzo simpatico e fa un sacco di attività, gioca a football, è negli scout e con la scuola insieme ad altri ragazzi partecipa ad uno strano corso in cui devono produrre e promuovere dei prodotti e loro hanno creato un Bamboobottle (?).
Ha un sacco di fratelli e sorelle ma da quello che ha scritto non ho capito esattamente quanti, ha scritto di averne tipo 5 a casa di sua madre e 6 da suo padre.
Nonostante io non sarò qui con lui durante il suo anno qui mi piacerebbe conoscerlo ugualmente e considerarmi una sua host-sister a tutti gli effetti. In ogni caso qui con lui ci saranno mio fratello e mia sorella che sono più o meno della sua età e poi avrà fratelli e sorelle anche nelle altre famiglie che lo ospiteranno insieme alla mia. Mia sorella è stra esaltata!

Settimana scorsa la segretaria del mio distretto ha chiamato mia mamma per dirle che di lì a poco le avrebbero comunicato chi dovrà ospitare mentre sarò via e poi le ha detto che potrebbero farmi fare un esame orale in inglese prima di partire. 
Quando mia mamma me l'ha detto si è scatenato il panico: a scuola in inglese sono sempre andata abbastanza bene, non ho grossi problemi a leggere testi, spesso a casa guardo film o serie TV in inglese per esercitarmi a capirlo, però per imparare a parlarlo come si deve credo che l'unico modo sia andare in un paese anglofono almeno per un po' o almeno fare conversazione con qualche madrelingua, la scuola non è sufficiente, a meno che non sia un linguistico (credo). Per dire le nostre interrogazioni orali di inglese consistono semplicemente nel ripetere brani studiati a memoria.. 
In classe non facciamo mai nessun tipo di conversazione, al massimo ci limitiamo a rispondere ogni tanto "Yes" quando la prof spiega oppure a chiedere -Can i go to the toilet? 
So bene che anche se imparerò a parlarlo bene in America l'ideale sarebbe partire parlandolo già il meglio possibile, per non avere difficoltà nel comunicare con gli altri e nel fare amicizie, però pensavo di cercare di esercitarmi meglio quest'estate, mentre adesso che sono impegnata con la scuola mi esercito a capirlo guardando ogni tanto qualche film in inglese. 
Questa storia dell'esame mi ha messo parecchio in ansia, perchè mi sto rendendo conto di non essere abbastanza brava a parlarlo e non sono tanto preoccupata per l'esame, più che altro lo sono per quando partirò, ho paura che questo mi possa creare non poche difficoltà specialmente all'inizio. 
Presa dall'agitazione quindi ho iniziato a scaricare un sacco di apps che aiutano a imparare a parlare in inglese. 
Devo dire che alcune sono fatte veramente bene:
SpeakingPal, per esempio, aiuta a migliorare la pronuncia: ci sono diversi livelli e in ogni livello tu puoi prima ascoltare dei dialoghi in inglese, poi leggere le battute del dialogo tra gli interlocutori dove puoi trovare il significato delle parole che non conosci e successivamente inizi la simulazione della conversazione con uno dei due interlocutori del dialogo. Alla fine escono fuori le tue battute con le parole che hai pronunciato male sottolineate in rosso e tu puoi riascoltare la tua pronuncia, riascoltare quella corretta e se vuoi riprovare. 
Io l'ho usata quando ero in casa da sola o con mia sorella perché mi sentirei un po' in imbarazzo ad usarla in presenza di altre persone ahahah.
Poi c'è Phrasalstein, un'app con cui puoi imparare tutti i phrasal verbs: per ognuno di essi puoi vedere delle simpatiche animazioni per impararne il significato e poi ci sono scritti oltre a quello più usato anche tutti gli altri significati che può avere. Poi puoi anche metterti alla prova con degli esercizi.
Un'altra app fatta bene è Johnny Grammar (British Council), con cui puoi fare esercizi, non solo per l'inglese e c'è anche la versione per l'inglese americano. 
Queste sono quelle che preferisco ma ce ne sono molte altre.

Lunedì è iniziata la settimana di alternanza, quindi in questi giorni invece di andare a scuola noi e un'altra classe del mio liceo andiamo a lavorare in alcuni asili e scuole elementari. 
Io sono in un asilo insieme ad altre tre mie compagne di classe. Il primo giorno la nostra tutor aziendale ci ha divise ognuna in ogni classe, io sono nella classe azzurra. Appena sono entrata in classe la maestra ha detto ai bambini che ero stata mandata dal Mago di Oz (è il tema di quest'anno), loro erano tutti sorpresi e mi hanno fissata con i loro occhioni per il resto della mattinata, come se fossi veramente stata mandata lì da lui. All'inizio ero piena di preoccupazioni, pensavo che non sarei piaciuta ai bambini e di non essere in grado di fare la "maestra", in più anche il nostro prof di psicologia ci aveva messi in guardia perchè, come dice Freud, "I bambini sono piccoli, perversi e polimorfi"
Fin dal primo giorno però molti di loro mi abbracciavano, si  aggrappavano in venti alle mie gambe e litigavano per chi mi desse la mano e mangiasse vicino a me ahah poi alcuni sono davvero adorabili, dicono che mi vogliono bene e mi regalano un sacco di disegni. Altri però sono troppo appiccicosi, non si scollano più. Un bambino poi ha detto alla Fra di essersi innamorato di me ahahah e un altro un giorno viene da me e mi fa -Lo sai che tu mi piaci tanto? 
Lavorare all'asilo è veramente stancante, i bambini gridano e corrono da tutte le parti e il pomeriggio in giardino ti fanno giocare mille volte a Nascondino, a Ce l'hai, al Lupo mangia frutta e a Un, due, tre, stella! 
Torni a casa alle cinque col mal di testa e hai solo voglia di chiuderti in camera tua, sdraiarti e riposare in pace, però comunque è una bella esperienza e si impara davvero molto.

Questi sono i disegni che mi hanno regalato Sofia, Anita, Giorgia, Camilla e Beatrice:



mercoledì 8 aprile 2015

#10: I'm back with some news!

Sono ancora qui, non sono sparita! 
È da un mese che non aggiorno, ma shh non ditelo a nessuno. Oddio mi sembra di essere come quegli idioti in tv che nelle pubblicità chiedono agli spettatori di mantenere il segreto. Basta, passiamo oltre. 
È vero, è passato parecchio tempo dall'ultima volta che ho aggiornato, ma fino a settimana scorsa non ho avuto grandi novità da raccontare riguardo all'anno all'estero. Purtroppo questo è un periodo difficile per la mia famiglia e quindi diciamo che non era tra le mie priorità venire qui a lamentarmi di non avere ancora ricevuto un'Host Family. 
Chiaramente, come credo tutti gli exchange students, anch'io spero tanto che mi arrivino presto notizie dal fronte Host Family e non sto nella pelle dalla curiosità, però mi sono semplicemente rassegnata al fatto che è inutile agitarsi tanto, quando arriverà arriverà. 
Ma ovviamente non potevo venire qui a mani vuote: ebbene una notiziona da darvi adesso ce l'ho! 
Prima che la situazione cambiasse andavo a controllare le e-mail tipo ogni secondo, appena vedevo la notifica sul telefono di una nuova email in arrivo il cuore iniziava a battere forte, tutta agitata andavo a vedere e... che delusione, erano sempre quelle solite, inutili pubblicità. Settimana scorsa (no scherzo, in realtà era due settimane fa) era un giovedì pomeriggio abbastanza intenso, il giorno dopo avevo la verifica di inglese su testi che dovevo ancora iniziare a studiare ed ero abbastanza impegnata, insomma. Per qualche strano motivo sono andata a controllare le e-mail in modo automatico, quasi senza pensarci... 
Ed eccola lì, l'e-mail! 

Oggetto: "Youth Exchange Program for Elk River, Minnesota"
Greetings from Elk River, Minnesota Rotary Club. I am the Elk River Club YEO for your upcoming year. We are so excited to have you coming to our Club/Community of Elk River for this next school year. We welcome you to our Club and look forward to seeing you this fall 

Ora io mi chiedo: perchè queste fatidiche e-mail non arrivano mai quando passo le intere giornate a controllare la casella della posta e invece compaiono quando ho una marea di cose da studiare e controllo la posta senza volerlo? 
Inutile dire che ho passato il resto del pomeriggio ad esplorare Elk River su Google Maps: è un paese di circa 20000 abitanti e si trova nella Contea di Sherburne, a circa 40 minuti da Minneapolis! 


Riguardo alle Host Families non ho avuto ancora nessuna notizia, però settimana scorsa l'Officer del Rotary club di Elk River mi ha chiesto di inviargli la mia Application da mostrare alle famiglie che potrebbero ospitarmi per vedere se sarebbe un buon abbinamento, quindi credo che presto saprò qualcosa di più... A meno che nessuno di loro voglia ospitarmi, in questo caso allora potrei darmi alla disperazione. No dai... 
Inoltre mi ha anche dato i contatti di una ragazza che vive lì e l'anno prossimo farà l'anno all'estero in Spagna, sempre con Rotary, perché vuole farci conoscere un po' prima della nostra partenza. In questi giorni in più ci sono nuovi documenti da compilare per l'assicurazione sanitaria. 
Spero di avere presto nuove notizie!

venerdì 6 marzo 2015

#09: Carpe diem!

Avrei dovuto scrivere questo post una settimana fa,  ma vi risparmio la parte in cui dovrei dire di essere una pessima blogger eccetera, eccetera, eccetera.

Punto uno: raccontare della gita a Firenze. 
Day 01: 
Ore 6.30, tutti sul pullman, si partee! Destinazione: ehm, Firenze.
Durante il viaggio io e Giorgia abbiamo guardato un film davvero bello, consigliato da Greta: The prestige. Andrebbe guardato con molta attenzione per capire bene ogni cosa, ma avendolo ascoltato da una cuffietta con i cori delle ragazze del Musicale di sottofondo nell'altro orecchio, diciamo che alla fine del film non tutto mi è stato chiaro, quindi penso che lo riguarderò con più attenzione. Anzi, in realtà penso proprio che non lo farò visto che sono pigra e non ho voglia di rivedere lo stesso film una seconda volta. Pace e amen.
Il viaggio è stato molto lungo, non sono nemmeno riuscita a dormire quindi il resto del tempo l'ho passato ascoltando la musica, chiacchierando e guardando fuori dal finestrino. Amo i lunghi viaggi, amo osservare i paesaggi che scorrono fuori dal finestrino e pensare. Si capisce subito quando si è entrati in Toscana: il colore delle colline, i vigneti, i cipressi, paesaggi meravigliosi. Dopo un viaggio di circa 6 ore eccoci giunti a destinazione. Arrivati in albergo ci assegnano le camere, la nostra era abbastanza carina, sembrava di essere in uno di quei posti dove girano i film horror per la moquette blu, la luce debole, le tende, la carta da parati, i mobili, gli specchi ovunque. Tuttavia era abbastanza accogliente e soprattutto pulita, a differenza di quanto tutti si aspettavano avendo letto le recensioni dell'albergo.
Abbiamo pranzato da Mc Donald e il pomeriggio abbiamo iniziato a visitare alcuni posti, al ritorno abbiamo avuto una serie di disavventure con il controllore del pullman, uno stormo di piccioni e un anziano signore. La sera, arrivati in albergo sfiniti, abbiamo dovuto cambiare tutti stanza perchè l'agenzia aveva sbagliato a contare il numero di ragazzi della classe del Musicale che era venuta con noi, a molti è andata bene e si sono ritrovati in stanze migliori. Beh a noi invece è andata peggio, la nostra nuova stanza era davvero inquietante ed era troppo grande e vuota. In più sul soffitto sopra il mio letto c'era un affresco con una faccia che sembrava fissarci, pauraa.
La sera dopo cena tutti giravano per i corridoi dell'albergo che sembravano quelli di una nave, io con l'aiuto della mia assistente Teresa ho girato un video facendo il tour dell'albergo e poi si è accodata a noi un sacco di gente, abbiamo ripreso un po' tutti, c'erano i ragazzi del musicale che suonavano la chitarra, Chiara che girava vestita da unicorno, c'è stato anche un inseguimento di Oren che correva per i corridoi.
Day 02:
Abbiamo proseguito con le visite un po' tutti addormentati, il pomeriggio mentre tutti gli altri l'hanno passato seduti tranquilli in un bar, un gruppetto di noi insieme alla prof di latino ci siamo fatti qualcosa come 2000 gradini per salire in cima al campanile di Giotto e subito dopo sulla Cupola del Brunelleschi, ma ne è valsa veramente la pena, è stato divertente e la vista da lì era stupenda. La sera abbiamo fatto un giro per Firenze passando sul Ponte Vecchio.
Day 03:
Abbiamo visitato Palazzo Pitti, il giardino dei Boboli e la galleria Palatina e poi il pomeriggio siamo ripartiti per tornare a casa. Prima di partire io e Martina abbiamo tentato di salire sul carrello degli asciugamani e spingerci per il corridoio, ma il tentativo non è andato a buon fine. Pazienza sarà per la prossima volta.
È stata una bella gita, molto stancante ma ci siamo divertiti molto e ho conosciuto meglio i miei compagni di classe.

Punto due: la festa a sorpresa per il 18esimo della Fra!
Oggi era il compleanno di Francesca, che ha compiuto 18 anni. Io, Lau, Gre, Gio, Ste ed Ale abbiamo deciso di organizzarle una festa a sorpresa. Era da settimane che ci stavamo organizzando e a pensarci adesso è stato veramente buffo, perchè la parola "antisgamo" non è decisamente il modo più adatto a descriverci. Infatti tutte noi insieme siamo state un vero disastro nel mantenere il segreto: spesso parlando in classe ci sfuggiva qualcosa riguardo alla sorpresa con lei lì presente e allora poi tentavamo di rimediare lanciandoci occhiatacce a vicenda e cambiando argomento, peggiorando solo la situazione. Francesca infatti dice che eravamo strane e all'inizio non capiva perchè l'avessimo evitata tutta la settimana, però non si aspettava una festa a sorpresa, quindi in fondo siamo state brave. Il giorno prima io e la Lau siamo state tutto il pomeriggio a casa di Greta per cucinare: io e la Gre abbiamo fatto i cupcakes e le pizzette, mentre la Lau ha preparato la torta, una vera bomba calorica ma buonissima. Ieri mattina, il giorno del suo compleanno, io e la Lau abbiamo "sacrificato" un giorno di scuola per andare a casa di sua zia e preparare tutto con l'aiuto di sua sorella Anahyara (spero si scriva così). Laura ha detto alla Fra di essere a casa malata e io di essere andata a fare la vaccinazione. Nel frattempo a scuola le altre le hanno fatto una mini-sorpresa con un cupcake e la pizza, quindi la Fra credeva che fosse quella la sorpresa che le avevamo organizzato. Dopo scuola il suo ragazzo è andato a prenderla facendole perdere un po' di tempo così nel frattempo Greta, Giorgia e Arianna sono arrivate da noi. Poi finalmente sono arrivati Tess e la Fra e...
 sorpresona!
Siamo stati lì fino metà pomeriggio e ci siamo divertiti, alla fine la sorpresa è riuscita bene e lei era contenta.

Punto tre: Martedì ho ricevuto un'email dall'Officer del mio distretto ospitante! Si chiama Marilyn e mi ha scritto che hanno ricevuto la mia Application e che stanno cercando chi mi ospiterà. Mi ha mandato un link per registrarmi sul sito del North Star Rotary Youth Exchange e poi mi ha anche scritto che  spera di avere l'opportunità di assaggiare il mio tiramisù, perché nella lettera avevo scritto che è il mio dolce preferito e che spesso lo preparo insieme a mia mamma ahahah.


giovedì 19 febbraio 2015

#08: Parlare coi prof, Circle time e preparativi per la gita a Firenze

Durante questa settimana ho avuto un compito da svolgere: dire a tutti i prof dell'anno all'estero o aggiornarli sulla destinazione perché poi dovremo fare un contratto per la modalità di recupero delle materie che non farò durante il 4° anno. Alcuni già lo sapevano, quindi li ho semplicemente aggiornati riguardo alla destinazione, ma alla maggior parte ancora non avevo detto nulla, non so se lo sapessero già. L'ho detto a quasi tutti, mi mancano solo i prof di psicologia, filosofia e motoria perché non ho mai trovato il momento adatto per dirglielo, ma credo che l'abbiano già saputo e che si sia già sparsa la voce tra loro. Solo che non vorrei che pensassero che non abbia voluto dirglielo di proposito,  quindi appena troverò il momento glielo dirò lo stesso. Le reazioni sono state positive, pensano tutti che sia una bella esperienza, molti di loro hanno anche detto che è molto bello il posto dove andrò, ma ho motivo di pensare che tra questi qualcuno non sapesse nemmeno dove fosse. Una prof mi ha anche detto che le dispiace che non ci sarò per un anno, aaa che tenerella. Certe volte devo dire che ho avuto una sensazione strana, come se tra di loro sapessero qualcosa di me che io non so, ma credo che sia normale anche perché loro sicuramente avranno parlato di questa cosa ai consigli. O almeno credo.
Mercoledì all'ultima ora di psicologia abbiamo fatto il circle time: ci siamo messi tutti in cerchio con le sedie, un po' come ad Alcolisti Anonimi, il prof aveva portato una specie di libro dove praticamente dei bambini avevano cercato di spiegare degli stati d'animo, a turno ognuno di noi ne leggeva uno senza rivelare lo stato d'animo di cui parlava e tutti gli altri dovevano indovinare quale fosse. In una quarta hanno fatto la stessa cosa ma commentando alcuni pezzi di Into the wild. È stato divertente ed è bello fare lezione in modi diversi ogni tanto, ci coinvolgono di più.
Lunedì andremo tutti quanti in gita a Firenze, tranne quell'asociale della Laura che ha deciso di non venire e se mai dovesse scoprire questo blog e leggere questo post saprà che le voglio tanto bene (♥). Verranno con noi la prof di latino e quello di psicologia, che sono i più giovani e abbiamo anche fatto un gruppo su whatsapp. Si è abbastanza strana come cosa. L'albergo dove andremo sembra una topaia leggendo le recensioni, ma d'altronde abbiamo pagato molto poco. Sarà un'avventura, magari farò un post in cui racconterò di questi tre giorni a Firenze.
Io e le mie compagne di stanza abbiamo deciso di portare scorte di cibo, che non si sa mai potrebbero farci patire la fame: faremo la grande montagna dei dolciumi!
Ho già provveduto alla mia parte:
Basteranno per tre giorni? Lo scoprirete nella prossima puntata.

domenica 15 febbraio 2015

#07: The North Star State.

Ieri pomeriggio c'è stato il secondo incontro preparativo di Rotary. A noi ragazzi ci hanno fatto sedere tutti davanti e come prima cosa hanno iniziato a dire le destinazioni di ognuno di noi. Su un grande schermo comparivano le slide che mostravano i distretti uno per uno e il ragazzo o i ragazzi che vi erano stati assegnati. Appena hanno fatto partire le slide si sentiva la tensione di tutti noi, nella sala c'era molta suspense.
Ecco la prima slide: Canada. Poi compare il nome della ragazza.. non sono io. La ragazza deve alzarsi in piedi. E così succede per la seconda, la terza.. Ad ogni nome che compare sullo schermo la tensione cresce sempre di più.
Ora è il turno degli USA del nord.
Compare il nome di un ragazzo.. ma sono due i ragazzi assegnati, quindi eccone un secondo: "Luisa Corrà". Sono io! Devo alzarmi. Distretto 5950: Minnesota. Andrò negli USA! Intanto le slide continuano e compaiono altri nomi e altri distretti. Nevada, Oklahoma, Texas.. I ragazzi continuano ad alzarsi al comparire dei loro nomi, ma io basta, ho già saputo dove andrò. Ma come, così presto? Non devo più aspettare? 
Minnesota. Chi se lo sarebbe aspettato? In effetti non l'avevo preso molto in considerazione per la scelta delle preferenze. Le uniche cose a cui riesco a collegarlo sono due: USA e freddo.
Viene poi il turno del Messico, del Brasile, della Francia e della Germania. Poi tocca a Taiwan,  Nuova Zelanda e infine Australia. Tutti hanno ricevuto la propria assegnazione e sembrano tutti soddisfatti delle loro destinazioni. La riunione va avanti, parlano della scuola per gli Inbound (ossia i ragazzi che le nostre famiglie ospiteranno) e per gli Outbound, quindi noi che partiremo.
Il consiglio che ci danno è quello di chiedere sempre quando si ha un dubbio su qualsiasi cosa o quando non si è capito bene, sempre meglio chiedere troppo che non chiedere. Poi ci raccontano di una ragazza che è stata soprannominata da tutti "What?"
Poi ci parlano di americani convinti che in Italia la mafia usi la bomba atomica, che alle feste ci vestiamo da antichi romani e che si chiedono se noi in Italia abbiamo i telefoni cellulari. Vaa bene ahah convinti. Insomma parlavano di un argomento abbastanza serio e noioso ma ci stava sempre lo spazio per una risata. Dopo di che ci hanno riassunto quelli che saranno i prossimi passi, hanno spiegato alcune cose e abbiamo fatto un ripasso delle regole, le famose 4D (No Driving, Drinking, Drugs, Dating) a cui ne hanno aggiunta una quinta che sarebbe non fare del male a nessuno.
Poi ci hanno parlato degli attuali Outbound che sanno che in questo periodo ci sono state assegnate le destinazioni e vorrebbero conoscerci e sapere chi andrà nei loro distretti per poterci aiutare e dare qualche dritta, così ci hanno chiesto il permesso di dare loro i nostri contatti e abbiamo accettato. Oggi invieranno le nostre applications ai nostri futuri distretti e probabilmente le nostre famiglie ospitanti ci arriveranno a Marzo/Aprile. Ci saranno altri due incontri preparativi.
Lungo tutto il tragitto per tornare a casa ho cercato tutte le informazioni possibili sul Minnesota.

Dista 7370 km da Varese e ci sono -7 ore di fuso. Ha circa 5 milioni di abitanti ed è il 12^ stato più grande degli USA. È il 32^ stato ed è soprannominato "North Star State" ma anche Terra dei 10000 laghi.  Secondo una leggenda il suo nome deriva dalla lingua Dakota "minisota" che significa Acqua che riflette il cielo.
Il clima è fortemente continentale con inverni molto rigidi ed estati calde e umide. Le temperature medie di Gennaio sono di -10 e -16 gradi, ma possono scendere oltre i -20. La neve non si scioglie prima di metà marzo e le nevicate possono spingersi fino a maggio. Ad aprile/maggio possono verificarsi forti temporali e tornado.

Il clima mi preoccupa un po' essendo io sempre molto freddolosa, prima di partire dovrò fare scorta di giacche e scarponi e penso che per sopravvivere indosserò qualcosa come tre maglioni uno sopra l'altro ahah.

Fargo, una serie tv di genere noir, è ambientata nel Minnesota e lì sono stati girati anche alcuni film come Jennifer's body e A serious man.
In Minnesota si trova il più grande centro commerciale di tutti gli Stati Uniti d'America,  il Mall of Minnesota.

Ho fatto uno scherzo alle mie amiche dicendo che andrò in Zimbabwe, loro mi rispondono tutte agiate
-cioè?
-dov'è?
Ahahah poi quando hanno capito che era uno scherzo mi hanno insultata, ma sono felici per me e sembravano più esaltate loro di me della mia destinazione. Poi Laura mi ha scritto un messaggio dolcissimo dicendomi che anche se ci scherza molto su mi vuole tanto bene e che sta realizzando solo ora che partirò per un anno e le mancherò tantissimo, ma è felice per me. È stata dolcissima e in questo momento sapere che siano felici per me e che ho il loro appoggio mi aiuta moltissimo, mi da la forza in un certo senso. Penso che in questa situazione si inizi davvero a capire chi siano i veri amici ed è proprio vero che si possono contare sulle dita di una mano. A molte persone sembra che non interessi minimamente del fatto che partirò per un anno, altri dicono "non andare" o "mi mancherai" ma poi sono pochi quelli che effettivamente mi supportano e stanno al mio fianco anche se sanno che dovrò partire e che sentiranno la mia mancanza, anche se questo significa stare sempre ad ascoltare i miei sfoghi e le mie preoccupazioni riguardo l'anno all'estero.
Questa mattina quando mi sono alzata guardando tra le fessure delle tapparelle vedevo tutto bianco e degli strani movimenti fuori dalla finestra e per un attimo ho pensato ho le allucinazioni? Poi guardo fuori e stava nevicando tantissimo! Non ho potuto fare a meno di pensare al Minnesota, quando sarò là dovrò abituarmi alla neve e al freddo perchè saranno miei compagni per quasi tutto l'anno. Mia mamma per scherzare dice che dovrei andare in giro in calzoncini corti in pieno inverno come fa mia sorella (l'esatto opposto di me) per iniziare ad abituarmi al freddo che farà in Minnesota. Non ci contare mamma.





Immagini prese da Internet.



sabato 7 febbraio 2015

#06: Preferenze dei distretti.

Dunque, come avevo detto ho passato molto tempo ad informarmi su quei 31 distretti per poter decidere le mie due preferenze. Dopo essermi informata quelli che più mi ispiravano erano 4:

  • L'Oregon, situato sulla costa occidentale al di sopra della California, che sembra avere dei paesaggi stupendi. Meno stupendo però è il clima, pare che vicino alla costa sia molto umido e piovoso mentre nell'entroterra è molto arido e secco. Il mio odio verso la pioggia ha voluto che lo scartassi, comunque se mi ci dovessero mandare non mi dispiacerebbe affatto.
  • Il multidistretto che comprende i paesi della costa orientale che vanno dal North Carolina al Quebec, che quindi comprende anche il canada francese. Credo di essermi innamorata del North Carolina e sarebbe stupendo passare il mio anno lì, poi sembrano molto carini anche tutti gli altri stati che comprende  il multidistretto come la Pennsylvania, il Maine, il Vermont,  ecc. C'è la possibilità che possa finire in Quebec dove fa moolto freddo e parlano francese, però al freddo penso ci si possa abituare e anche se mi piacerebbe migliorare il mio inglese il francese è comunque una lingua molto utile da imparare e questa sarebe un'opportunità per farlo, poi in fondo la lingua non è il vero scopo del programma ed ho ancora tutta la vita davanti per imparare l'inglese come si deve.
  • La California. Chi in fondo non ha mai sognato di vivere in California? Tuttavia su quest'ultima avevo parecchi dubbi: innanzitutto per la California c'erano due distretti: quello della California settentrionale e quello di quella centrale. Quindi la domanda di una che la California non l'ha mai vista se non dalla televisione era: qual'è meglio? Inoltre avevo paura che fosse un po' ingannevole, nel senso che magari poi nella realtà non è niente di speciale a parte le zone turistiche come San Francisco ecc.. 
O anche se fosse così bella in ogni caso non è il luogo ciò che conta veramente, uno potrebbe anche finire nel posto più brutto e inculato al mondo ma potrebbe passare comunque lì l'anno più bello della propria vita perché le persone che ha incontrato l'hanno reso tale, perché ciò l'ha fatto crescere, l'ha reso più ricco, perché ha avuto l'atteggiamento giusto. Viceversa anche se capitassi nel posto più bello sulla terra chi mi garantisce che lì la vita sia perfetta, che tutti siano gentili e simpatici, che non vedano l'ora di conoscerti e che passerai un anno stupendo? O anche se fosse effettivamente così, cosa alquanto improbabile, cosa imparerei se fosse tutto così facile? A cosa mi servirebbe?
Questo discorso però non vale solo per la California, alla fine vale per qualsiasi posto. Perché si potrà anche scegliere il posto che ci sembra più bello, ma non sarà esso a garantirci di passare l'esperienza più bella. Allora forse è vero, gli unici in grado di rendere questa l'esperienza più bella o comunque un'esperienza che ci insegni qualcosa siamo noi. Solo noi. Non il luogo, non le altre persone, anche se esse inciderebbero comunque almeno in parte. Semplicemente noi. 
Forse è per questo che dover scegliere una preferenza mi spaventa un po'.
Avendo così tanti dubbi ho chiesto consiglio a mia cugina, che lei di viaggi ne ha fatti molti ed è stata dolcissima, mi ha scritto "domani ci vediamo e ne parliamo". Sabato scorso allora è passata nel pomeriggio, li abbiamo rivisti un po insieme e i suoi consigli hanno confermato quelle che già avevo intenzione di dare come preferenze: California centrale ed East Coast
Nel frattempo è arrivata la convocazione ufficiale al prossimo incontro di orientamento, che sarà sabato prossimo, il 14 febbraio, in cui scoprirò finalmente quale sarà la mia destinazione. Come avevo immaginato quasi tutti hanno dato come preferenza la California, quindi è molto difficile che vi verrò assegnata proprio io, inoltre molti hanno scelto il Texas che non era tra le mie preferenze, quindi deduco che non sarà la mia destinazione. Invece pare che nessuno abbia scelto Messico, Belgio e Brasile, ma qualcuno verrà mandato lì e quel qualcuno potrei anche essere io. Sinceramente anche se il mio sogno è da sempre stato quello di vivere negli Stati Uniti per lo stesso discorso che ho fatto prima sarei ben felice anche se mi mandassero in un altro paese. Magari non sarebbe il paese dei miei sogni, ma passerei comunque un'ottima esperienza e sono già felice di avere questa opportunità. Una delle mie migliori amiche viene dal Brasile, una mia compagna di squadra anche e il mio vicino di banco ci va spesso perché ha uno zio lì e tutti loro me ne parlano come un  posto stupendo. Del Messico so molto poco, il Belgio si trova in Europa e ammetto che mi piacerebbe andare in un altro continente e vedere posti diversi, non essendo io mai uscita dall'Europa, comunque se mi ci dovessero mandare in Belgio non ci sono mai stata, quindi sarebbe un posto nuovo in ogni caso. L'altra notte ho sognato che mi mandavano in Germania e che piangevo ahahah quindi se mi dovessero mandare lì significa che ho qualche strano potere di veggenza perché sarebbe il terzo sogno che si avvera e dicono che alla terza volta non è più un caso. Non mi ha mai attirata molto la Germania,  ma di certo non  mi metterei a piangere se mi mandassero lì perché appunto la cosa importante sarà l'esperienza in sè e poi magari potrei scoprire che in realtà la Germania mi piace. 
Non vedo l'ora di sabato, sono molto curiosa e sono sicura che alla fine sarò felice per la mia destinazione, qualunque essa sia. 

martedì 27 gennaio 2015

#05: Piccoli passi

Questo pomeriggio mi è arrivata un'email da Rotary con l'elenco di tutti i 31 distretti in cui verremo mandati tutti noi. Entro lunedì dovrò dare due preferenze e nell'email è già stato anticipato che il 14 febbraio si terrà il prossimo incontro, nel quale finalmente ci diranno la nostra destinazione. Uno di questi giorni appena troverò un "buco" di tempo libero guarderò bene tutti i distretti e darò le mie preferenze. Mi sembrano quasi tutti dei bei posti, quindi sarà difficile sceglierne solamente due. Mi informerò e sceglierò bene, anche se comunque non è garantito che mi mandino in una delle mie preferenze. Ora che ho davanti questo elenco mi sembra di avvicinarmi sempre di più all'esperienza che sto per fare, perché tra quei 31 distretti è compreso quello in cui andrò io.
Ora devo scappare a studiare, aggiornerò quando avrò deciso le mie preferenze e se avrò un po' di tempo libero, perdonatemi ma queste due settimane sono un concentrato di verifiche e interrogazioni, neanche fossimo a fine anno, vabbè. Vi saluto!

mercoledì 21 gennaio 2015

#04: Aspettando notizie

Pazienza. Ci vuole molta pazienza. Dico questo perché è tipo la sesta volta da quando sono arrivata a casa oggi che controllo la casella della posta e come oggi tutti i giorni. Credevo di aver superato la fase "controllo impulsivo delle email" quando mi hanno comunicato di aver passato le selezioni, eheheh povera illusa. Almeno in un primo periodo è stato così, ma adesso siamo quasi a fine Gennaio e non ho più avuto notizie da Rotary dall'11 Dicembre. Tra Gennaio e Febbraio dovrebbe esserci un incontro in cui ci diranno le destinazioni. Soprattutto in questi giorni sono sempre più curiosa di sapere quale sarà la mia, quindi sto aspettando che arrivi una qualche comunicazione da parte loro e questo mi porta a controllare tempestivamente le email in arrivo.
Carissimi futuri futuri exchanges, preparatevi psicologicamente perché sarà una continua attesa.
Come se non fossi già abbastanza ansiosa e curiosa in questi giorni sembra che tutti si siano ricordati del fatto che ad Agosto partirò per un anno e mi tempestano di domande come -Allora ti hanno detto dove andrai?- oppure nonostante le duecentotrentordicimila volte che ho detto di non sapere ancora il paese in cui andrò sono fermamente convinti che io vada in America, qualcuno addirittura dice New York, così eccomi a ripetere di nuovo che no, non è detto che vada in America, perché potrei capitare anche in un paese d'Europa, dell'Asia, dell'Oceania, in Sudafrica.. Praticamente in un qualsiasi angolo della Terra. Un'altra domanda che mi pongono spesso, com'è successo proprio ieri sera ad allenamento, è "ma non hai paura?" e lì mi blocco, non so cosa rispondere. È possibile non avere paura sapendo di dover partire per un anno per un posto di cui non sai nulla? Io credo di no. Perché effettivamente si, ho paura, una paura tremenda. Ma allo stesso tempo ho una voglia ancora più tremenda di partire, partire e basta, mettermi alla prova e affrontare tutte queste paure. Ho una voglia tremenda di vivere questa esperienza, di crescere, vedere tutto con occhi diversi. Insomma, fuori da qui c'è tutto un mondo da scoprire, non voglio fuggire dall'Italia o altro, anche se onestamente penso che in questo paese non ci sia posto per il mio futuro, ma penso anche che l'Italia oltre ai numerosi difetti abbia molte qualità, però credo che vivendo sempre sotto la protezione dei propri genitori, al sicuro nella propria quotidianità si rimanga bloccati. Ad un certo punto bisogna lasciare il "nido" e tutte queste certezze per imparare a cavarsela da soli. Con questo non intendo dire che bisogna andarsene via di casa a 16 anni, ma un'esperienza come quella di partire soli per un altro paese per qualche mese penso che sia il modo migliore per iniziare a cavarsela con le proprie forze e anche per capire com'è il mondo al di fuori del nostro paese. Entrare in contatto con le altre culture, le diversità e i nuovi contesti senza dubbio apre la mente in in una maniera impressionante e rende più maturi. Ma soprattutto sarebbe anche un modo per conoscere meglio se stessi, capire quali sono i propri limiti e le proprie capacità. Questi sono alcuni dei motivi per cui ho preso questa decisione. Perciò non mi lascio fermare dalla paura, né dagli ostacoli, perché uno dei motivi per cui ho fatto questa scelta è proprio quello di imparare ad affrontarli.
Cambiando discorso, sabato sono uscite le pagelle del primo quadrimestre. Dei miei risultati non mi lamento, anche se sono un po' calati rispetto agli anni scorsi non ho materie sotto e questo è l'importante. È evidente che quest'anno la scuola sia molto più pesante, ho nostalgia degli anni scorsi in cui avevo un sacco di tempo libero ed era tutto molto sciallo. Non vedo l'ora che arrivi l'estate, ho fatto il conto e restano ancora 106 giorni di scuola, togliendo domeniche e feste varie. Sono troppi.
Probabilmente il prossimo aggiornamento sarà quando avrò notizie da Rotary, sperando che arrivino presto. Au revoir!

lunedì 5 gennaio 2015

#03: Felicità

No, il titolo del post non è ironico. Lo so, lo so, è il 5 gennaio,  le vacanze sono agli sgoccioli, lo so e prima che qualcuno mi prenda per pazza vi assicuro che la mia felicità non ha a che vedere con la data di oggi. In realtà in questi giorni il mio umore non è ai massimi livelli e solo l'idea di dover tra poco tornare alla routine, che prevede la sveglia alle 5.50, mi stressa non poco. Oltretutto, genio del male che sono io, ho aspettato l'ultimo momento per iniziare tutti i compiti, così mi sono trovata a doverli iniziare e finire tutti oggi. O almeno quella era l'idea, visto che ho ancora da fare tutto inglese, un tema, una ricerca e leggere due libri. Shhh. Fatto sta che, mentre cazzeggiavo invece di fare i compiti facevo una pausa ascoltando la musica, come per magia, mi è venuto un attacco di felicità. Non so, vi capita mai che pensando a qualcosa il vostro umore cambi così,  all'improvviso? A me ultimamente succede spesso quando penso al mio futuro anno all'estero. Il che vuol dire praticamente sempre, visto che non c'è giorno in cui io non riesca a pensarci. Il mio umore dipende in gran parte da quello. E così oggi, ad un tratto, il pensiero che ad Agosto partirò, che questa volta è il mio turno, che toccherà a me per davvero mi ha sollevato l'umore,  mi ha dato una carica di felicità. Avete presente quel tipo di felicità che vi fa venire voglia di correre, di gridare, di cantare e ballare? Ecco, quello. Non so se sia una cosa normale, ma a me succede. E quindi anche in questi giorni abbastanza deprimenti il pensiero dell'anno all'estero riesce a rendermi felice, felice per davvero. È una sensazione bellissima, non so come descriverla. Va bene, se prima potevate pensare che fossi pazza adesso probabilmente ne avete la certezza, e che ci posso fare? Però credetemi, di solito sono normale. Mi è venuta un'improvvisa voglia di scrivere e siccome l'idea di fare il tema di italiano sul nucleare me la stava facendo passare, ho pensato di scrivere tutte queste belle cose sul mio blog. Devo dire che questa cosa del blog sta iniziando a piacermi. Cercherò di tenerlo aggiornato il più spesso possibile, evito di fare promesse che poi potrei non mantenere, ma qui ho intenzione di scrivere tutto quello che mi passa per la testa in questo periodo e che abbia a che fare con l'anno all'estero, perché vorrei ricordare veramente tutto di questa esperienza, anche le più piccole cose, che in fondo sono le più belle.
Ed è arrivato il momento di dare una conclusione anche a questo post senza un senso ben preciso, tanti saluti a tutti e buonanotte!